CONSORZIO PER LA TUTELA
DEL VINO MARSALA D.O.C.
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Il Vino Marsala
Un viaggio alla scoperta delle radici del vino Marsala
Anno 1773: nasce il Marsala.
John Woodhouse, commerciante di Liverpool, veleggiava al largo della costa occidentale siciliana con il suo brigantino Elizabeth, travolto da una tempesta di scirocco approda nel porto di Marsala. Lui ed il suo equipaggio ebbero così modo di degustare il vino locale, forte e robusto, maturo e solare: il perpetuum. Il vino, prodotto in Sicilia da queste parti, veniva abitualmente invecchiato in grandi botti di buon legno. Dopo un lungo periodo, ne veniva prelevata una certa quantità, alla quale si sostituiva un quantitativo uguale di vino giovane. L'operazione si ripeteva dopo un certo numero di anni e più volte ancora. In tal maniera si assicura nel tempo un amalgama sapiente tra vini uniformi di età diverse: questo procedimento continuerà "in perpetuo".
Marsala Wine Lovers
Woodhouse, volle prima verificarne il gradimento e ne spedì 50 pipes (412 litri ognuna) in Inghilterra. Fu un vero successo. I Woodhouse misero radici a Marsala, comprarono uve e vigneti, impiantarono un grande stabilimento, edificarono bagli a Petrosino ed a Baronazzo Amafi. Ben presto la fama del Marsala si diffuse, specialmente fra i connazionali del suo scopritore.
Richiamati dalla buona eco commerciale del nuovo liquoroso, anni dopo giunsero a Marsala altri inglesi intraprendenti: primo fra tutti, nel 1812, Benjamin Ingham, all'epoca un autentico prototipo di uomo d'affari a tutto campo. Anche lui edificò una immensa wine factory, proprio by the sea, lungo il mare a poca distanza dal pioniere Woodhouse.
Nel 1851 Ingham, ormai diventato l'uomo più ricco della Sicilia, lasciò la direzione aziendale al nipote Joseph Whitaker. Nel 1884 fu Giuseppe Whitaker, detto Pip, a legare il suo nome all'ulteriore espansione del commercio di Marsala. Lo ricorderemo sempre, anche per l'incommensurabile suo contributo in campo archeologico: la scoperta dell'isola di Motya e il suo successivo acquisto. La Fondazione Whitaker, ancora oggi, veglia su quest'isola.
L'epopea dei Florio
La svolta "italiana" fu impressa nel 1832 da Vincenzo Florio, originario di Bagnara Calabra. Insieme a suo figlio Ignazio determinò il cambiamento radicale della Sicilia di allora. Le 99 navi della Compagnia Florio trasportarono il Marsala in tutto il mondo, così il Marsala divenne il vero gioiello dell'enologia italiana, restando a lungo l'unico vessillo del Made in Italy nel mondo.
Lo sviluppo fino al 1890: gli altri produttori
L'esempio di Vincenzo e di Ignazio Florio fu la molla scatenante della "corsa al Marsala".
Tanti i nomi che si incontrano negli "annali" del Marsala: ricordiamo Salvatore Amodeo, il Cavaliere Grignano e poi Carlalberto Anselmi, Giacomo Mineo, Pietro Cudia, Nicola Spanò, Procopio Mirabella, gli Oneto Spanò. Ed ancora, "Don" Diego Rallo, uomo di grande umanità e cultura imprenditoriale. Fra le Ditte autoctone più antiche (ed ancora fiorenti) vanno menzionate la Martinez (1866), la "ammiraglia" contemporanea Carlo Pellegrino & C. (1880), Pipitone Spanò (1880), i Fratelli Lombardo (1881).
Il Novecento
Primo tra i vini d'Italia - in ordine di tempo - a vedersi riconosciuta, quella che poi sarebbe stata chiamata D.O.C., cioè Denominazione d'Origine Controllata. Con la Legge n.851 del 28/11/1984 il Parlamento della Repubblica Italiana ha reso giustizia ad un prodotto che continua a dar lustro all'Italia. Ne risulta intanto abbastanza ristretta la zona tipica (gran parte del territorio trapanese con esclusione dei Comuni di Alcamo, Pantelleria e delle Egadi) che costituisce quella che gli enofili chiamano a buon diritto la Provincia del Marsala), entro la quale soltanto il Marsala può essere prodotto, invecchiato e imbottigliato.
La d.o.c esclude i prodotti "speciali" derivati (le cosiddette creme) e rimane appannaggio dei soli tipi classici (fine-superiore-vergine) dovendo essere invecchiato (obbligatoriamente in botti di legno pregiato (rovere o ciliegio) rispettivamente per uno, due e cinque anni (raddoppio per le "riserve") e imbottigliato unicamente nel territorio di origine.
Dolce, semi-secco e secco i suoi gusti.
Oro, ambra e rubino i suoi colori.
La D.O.C Marsala
Il nostro vino liquoroso nasce coniugando la sapienza contadina delle antiche pratiche di vinificazione, conciatura ed invecchiamento in perpetuum, con l'adozione di tecnologie avanzate, le migliori possibili per conservare ed arricchire il grande patrimonio di aromi e profumi che la generosa Natura di queste terre ci dona. Nel 1969 il Marsala ha finalmente ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata.
Attualmente, la delimitazione territoriale della D.O.C., le qualità di uve ammesse e le regole di vinificazione ed invecchiamento sono disciplinate dalla legge 851 del 1984, intitolata "Nuova disciplina del Vino Marsala", e dal relativo "Disciplinare di produzione".
Fortemente voluta dai migliori imprenditori del settore, questa legge segna "il ritorno alle origini": il restringimento della zona tipica, l'abolizione della discussa categoria dei "Marsala speciali" e l'affermazione dell'obbligo di produzione, affinamento ed imbottigliamento all'interno del territorio D.O.C. costituiscono le norme fondamentali sulle quali si è potuto costruire il futuro di questo prestigioso vino, rispettandone storia e tradizione, qualità ed immagine.
Il Marsala Fine
Il Marsala Fine è un prodotto più giovane, eclettico e versatile. La permanenza in legno è più breve, generalmente un anno, ma ciò non impedisce a questo vino di sviluppare interessanti profumi ed un sapore amabile e rotondo. Secco, lo si incontra spesso nelle migliori cucine, il Dolce è protagonista nella preparazione della grande pasticceria siciliana ed internazionale.
Il Marsala Superiore
Il Marsala Superiore, tradizionalmente ottenuto secondo il procedimento classico, consente ad ogni enologo di esprimere a fondo la propria fantasia ed esperienza. Attraverso la concia, ogni Superiore matura una personalità unica, che si caratterizza ancor più grazie all'invecchiamento in legno, che non dura mai meno di due anni, e si prolunga per almeno quattro ma anche dieci-quindici anni per il Superiore Riserva. Secco o dolce, ambra, oro o rubino, è comunque un prodotto molto raffinato e prestigioso, con profumi intensi ed armoniosi e sapore morbido, caldo e consistente.
Il Marsala Vergine: "la memoria storica" del Marsala
ll Marsala Vergine è certamente l'alfiere dell'intera famiglia, cui spetta l'onore di rappresentare il nostro vino liquoroso nel panorama vinicolo internazionale. La sua cristallina purezza, la brillantezza delle sue note dorate, il ricco equilibrio aromatico e la piena maturità del suo sapore, secco, persistente ed aristocratico, frutto degli innumerevoli anni di invecchiamento in pregiatissimo legno, fanno di questo vino un autentico ed inimitabile prodigio.
Il Vergine costituisce la "memoria storica" del Marsala: andando in giro per piccole e grandi Aziende, troverete sempre una cantina "speciale", una recondita nicchia dove giace placida, da decenni e decenni, un'Antica Riserva, una o più Solere o soltanto una singola preziosa botte di perpetuo, affettuosamente custodita ed accudita, come un tesoro ereditato dalla Storia, da tramandare integro, ed ulteriormente arricchito, alle generazioni che verranno.
Le tipologie del Marsala
Superiore
Invecchiamento 2 anni.
18 gradi alcolici.
Secco, semisecco e dolce.
Il vino ha un bouquet ampio e complesso, con note di agrumi canditi, anice, spezie.
Vergine Riserva
Invecchiamento 10 anni.
Profumi intensi, speziati, un ricco equilibrio aromatico e piena maturità di sapore, secco, persistente ed aristocratico, frutto degli innumerevoli anni di invecchiamento in pregiatissimo legno
Vergine
Invecchiamento 5 anni.
Note di liquirizia, cannella e un frutto caramellato, mieloso, ma mai dolce, ideale anche come aperitivo, con pesce o frutti di mare, esattamente come lo Sherry.
Superiore Riserva
Invecchiamento 4 anni.
19 gradi alcolici.
Un Marsala superiore particolarmente pregiato, strutturato.
Fine
Invecchiamento 1 anno.
17 gradi alcolici.
Secco, semisecco o dolce. E’ un vino aromatico, speziato.
2 anni
4 anni
1 anno
10 anni
5 anni
Incontriamo il Marsala
Il Marsala sa farsi apprezzare in mille momenti ed occasioni. Eclettico e disponibile, il nostro vino regala sempre sensazioni intense, avvolgenti e durature. Con le sue solari sfumature, il giallo dorato che vira verso l'ambra intenso, talvolta brillando di riflessi rosso rubino, esibisce un bouquet tanto più complesso ed elegante quanti sono gli anni che ha trascorso riposando nelle accoglienti botti di rovere. Il tempo lo rende prezioso, finemente arricchito di equilibrati profumi di legno, di inebrianti note di mandorla tostata, frutta secca ed agrumi, sentori di vaniglia, caramello e miele, ed, ancora, tracce di spezie e liquirizia.
Scegliete un grande Marsala secco, Superiore, Vergine. Fresco al punto giusto, accompagna a meraviglia formaggi erborinati o piccanti, come un Gorgonzola o un Pecorino, e si fa raffinato aperitivo, degna anteprima di un pasto importante o semplice momento di libertà, seduti nel vostro wine-bar preferito.
Giunti a tavola, lasciatevi ancora sorprendere dal Marsala Vergine, accostandolo a pietanze dal gusto deciso e persistente. Siano zuppe di crostacei, pesce affumicato o tonno, ma anche selvaggina e filetto, i piatti speziati o, comunque, intensamente aromatici, esaltano il grande Marsala secco, rivelandone la grande armonia e morbidezza del gusto.
Spezzate con la frutta, colorata d'ambra da un Marsala Superiore, e quindi dedicatevi a dessert e dolci, da sempre amici eletti del nostro vino. La pasticceria tipicamente isolana, opulenta di ricotta, canditi e pasta reale, oppure secca e profumatissima di mandorle, si completa perfettamente con un bicchiere di Marsala Superiore Riserva, delicato ma profondo, in un gioioso tripudio dei sensi.
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